
Dal 1928
L’osteria di Foroglio porta il nome della cascata: La Froda. È lì dal 1928, da quando un professore di Cavergno, Leonardo Solaro, decise con la moglie Cesarina di trasformare un edificio rustico in ristorante. Fu un’intuizione brillante: il turismo, con i suoi primi ambasciatori, cominciava la scoperta anche di luoghi ‘discosti’ come la Val Bavona, tanto che nel 1932 vi giunse Leni Riefenstahl per girare parte del film Das blaue Licht (nella saletta al primo piano del ristorante sono esposte alcune foto che documentano le riprese).
Nel dopoguerra le cose lentamente cambiarono: la nuova strada Cavergno-San Carlo (1962), che rese la Bavona accessibile comodamente, e i grandi lavori idroelettrici (anni Sessanta), modificarono per sempre il destino di una Valle fino ad allora isolata e la misero in contatto bruscamente con un mondo esterno in piena fase di boom economico. La particolarità del territorio e le testimonianze degli uomini e delle donne che ci vissero per secoli in condizioni difficili, accesero in gente di tutto il mondo l’interesse per la Bavona, il cui luogo più significativo è proprio Foroglio.
Un’attenzione che sembrava poter snaturare in qualche modo il paesaggio antropico della Bavona: per questo nel 1985 fu adottato un Piano regolatore molto restrittivo, difensivo, che al di là dei giudizi di merito ha definito l’attuale paesaggio della valle. Ma con l’inizio degli anni Novanta le cose sono di nuovo cambiate: il turismo in questi due decenni abbondanti ha subito, come quasi ovunque in montagna, un calo importante, nell’ordine del trenta per cento.
Di fronte a questo fenomeno negativo, che non accenna a fermarsi, per il ristorante La Froda c’erano due strade: diminuire l’offerta e abbassare gli standard, o puntare sulla qualità. È stata questa la scelta della famiglia Giovanettina, alla Froda da ormai più di vent’anni: cucina ‘semplice’ ma di livello, accoglienza, iniziative culturali (tra gli ospiti: Mario Rigoni Stern, Robert Schneider, Giorgio Orelli, Mario Botta, Alberto Nessi, Fredi Murer, Nanni Svampa). Oggi La Froda è in salute, ha ottenuto diversi riconoscimenti per la sua cucina ispirata alla tradizione alimentare dell’arco alpino e continua ad essere un punto di riferimento per tutti coloro che pensano a un luogo straordinario in montagna, dove le differenze di qualsiasi tipo, anche nazionali e linguistiche, tendono ad attutirsi, a convivere, a mescolarsi. Una contaminazione tra locale e universale, uno stato d’animo che è diventato parte di questo luogo di ristoro e d’incontro, isola affacciata sulla cascata stuntman, che dopo essersi tuffata per 110 metri e aver aver raccolto i meritati applausi avvia la sua acqua spumosa, ancora fredda di montagna, verso il mare.
Per qualche notizia in più su Foroglio e la Val Bavona, rimandiamo qui ad alcuni estratti del libro Guida alla terra e allo spirito di Foroglio (e un po’ di Val Bavona), a cura di Martino e Niccolò Giovanettina, edito da Agenzia Kay (2009).